E' una che i segreti se li tiene stretti, perché quello è l’unico modo di sopravvivere per chi è così tanto più sveglio di quanto vorrebbe e così tanto più fragile di quanto non sembri Toni aranciati (quasi autunnali), pausa caffè e oggi parliamo di #middlegame scritto da Seanan McGuire ed edito da Oscarvault che uscirà in tutte le librerie italiane il 21 luglio.
TRAMA: Ecco Roger. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell’universo. Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica. I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto… non ancora. E poi c’è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro “padre”. Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé. Diventare “dei in Terra” è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada. Durante la lettura ho trovato disorientanti i frequenti cambiamenti di prospettiva che si alternano nei capitoli rendendo il tutto un po’ caotico. Vi sono anche molte ripetizioni nel corso del libro che possono risultare noiose così come stupefacenti ed intriganti da tenerti incollato alle pagine ( o meglio al PDF) fino alla fine della narrazione. Mi ha pianamente conquistato lo stile di scrittura dell’ autrice. Esso si snocciola in dialoghi carichi di umorismo o sarcasmo ma, nonostante ciò, la McGuire sa anche raccontare dando il giusto peso e la giusta importanza alle tematiche più forti. Riesce a rendere al massimo qualsiasi scena descritta. Anche i conflitti interiori dei protagonisti sono resi in un modo a dir poco emozionante da entrarti nell’ anima (alcuni facendo scendere qualche lacrimuccia). La cosa che più mi ha sciolto il cuore è stato il rapporto tra Roger e Dodger e solo leggendo il libro capirete il perché. ( sennò dovrei spoilerare pagine intere 🙈). Per concludere sono presenti anche dei quadri dalle sfumature horror carichi di molta suspense che ho apprezzato tanto (ma anche qua non posso dire nulla di più sennò spoilero 🙈 SHAMEONME). Purtroppo, nel complesso, non so dirvi se mi sia piaciuto o meno ( forse perché mi aspettavo qualcosa di completamente cupo e terrificante invece di una storia che comprende anche sfumature fantascientifiche) e se avrò mai intenzione di leggere il seguito annunciato qualche giorno fa dalla scrittrice. Concludendo gli do 3🥞/5. E voi lo avete letto? Vi è piaciuto? fatemelo sapere!
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Se lasci che il dolore e la rabbia scivolino via, le cose le vedi più chiaramente. Buon pomeriggio!!! Oggi vi parlo de #tuttoilcielopossibile edito da Pickwick e scritto da Luigi Ballerini e Benedetta Bonfiglioli. Da qualche giorno ero inciampata nel classico blocco del lettore ma, grazie a questa lettura fresca, avvincente, intrigante e leggera sono riuscita ad uscirne fuori!
La storia narra di Adele e Lorenzo che si conoscono per caso rifugiandosi in un bar dal mal tempo. Ma il bar è tutt’altro che normale: con i mobili anni Cinquanta e musica vintage apre una porta verso il passato. Un varco che costringerà Adele a fare i conti con il mistero che avvolge la morte del padre. Si tratta di un breve romanzo di formazione che mi è piaciuto un sacco. La trama risulta semplice e lo stile di scrittura è molto scorrevole. Uno dei temi ricorrenti durante la lettura è la scoperta di sé nel presente, ma fondamentali sono anche imparare ad amare e lasciarsi volere bene. Tratta poi, anche della disabilità e dell’accettazione di questa. È un libro perfetto da leggere sotto l’ombrellone che consiglio caldamente a tutti. La grandezza richiede tempo, Banu Nahida. Spesso le cose più potenti hanno gli inizi più umili Buona sera!!! Oggi parliamo di un libro che ho appena terminato di leggere: City of Brass La Città di Ottone il primo di una trilogia scritta da S. A. Chakraborty ed edito da Oscarvault che uscirà in tutte le librerie italiane il 16 giugno. ( anche se in alcuni luoghi è già stato pubblicato)
TRAMA: EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli. Dopo queste piccole premesse posso finalmente discutere delle mie opinioni riguardo: leggendo questa storia le mie emozioni si sono combattute tra di loro multeplici volte. La prima metà del racconto l' ho trovata un po’ noiosa ma proprio perché aveva funzione introduttiva in funzione di tutto ciò che costituisce questo libro; ma nella seconda parte le cose si sono fatte un sacco interessanti e mi hanno tenuta incollata alle pagine. Ho reputato insolita ma avvincente, accattivante ed interessante la scelta dell’ autrice nel creare un world building prettamente orientale. Vengono mischiati completamente elementi fantastici con elementi reali. Siamo sempre stati abituati a leggere di fantasy occidentali che raccontano di fate o draghi, elfi e streghe, per cui è anche bello poter uscire dalla nostra "comfort zone" e cimentarci in qualcosa di nuovo. Mi sono un sacco piaciute le interazioni tra i personaggi. Nahri mi ha colpita completamente grazie al suo iniziale istinto legato alla sopravvivenza e al suo forte carattere ma anche Dara è entrato nel mio cuore. Lui è il solito personaggio maschile con un passato tormentato che ancora lo affligge ed è caratterizzato dall' istinto protettivo nei confronti di Nahri: qualità di cui sono sempre stata una fanatica. In questo racconto sono molto importanti i temi della schiavitù e della religione. A causa del primo tema molti personaggi non hanno il diritto di esprimere i loro concetti, le opinioni e i più grandi desideri. Grazie alla credenza religiosa possiamo scoprire nuovi culti praticati dai protagonisti arricchendo quindi il nostro bagaglio culturale. Reputo sia stato un onore poter leggere in anteprima una storia così bella. Ringrazio ancora @oscarvault per avermi dato questa opportunità Nonostante tutto sento di dovergli attribuire 5⭐️ . E voi lo avete letto? Vi è piaciuto? Fatemelo sapere nei commenti. |
Autore del blogJulia CATEGORIA
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