Buona sera lettori! Ci tenevo a parlarvi di una recente uscita: si tratta del romanzo “Ogni libro che parla di noi” scritto da Noemi Antonelli e pubblicato da Sonzogno. Ringrazio anzitutto la casa editrice per avermi omaggiata di una copia in anteprima e per avermi dato la possibilità di immergermi in una storia così pura, sensazionale, travolgente. Soraya ha sempre odiato il suo nome, la sua origine orientale e il suo corpo goffo. Pubblicare un libro di successo è la sua rivincita verso coloro che l'avevano derisa e maltrattata. Adesso ha tutto: un fidanzato devoto, una carriera luminosa e persino un fisico scolpito da sacrifici e palestra. Ma c'è ancora qualcuno capace di incrinare questa corazza scintillante: Gabriele Sabatini, il suo amore proibito ai tempi dell'università, sparito dopo una notte trascorsa insieme. Ora che è ricca, bella e famosa, ricompare con una proposta irritante e presuntuosa, come è lui: le darà ispirazione per il suo prossimo romanzo, ma lei dovrà mostrarsi all'altezza e seguire gli indizi nascosti nei libri. Soraya non può rifiutare: deve consegnare un nuovo manoscritto e ha bisogno dell'idea giusta, e forse anche di fargli vedere che questa volta la più forte è lei. Ma in amore vince davvero chi non cede? In una caccia al tesoro giocata tra le pagine dei grandi classici, Gabriele e Soraya iniziano un gioco provocante che li porterà a riscoprirsi vicini come in quell'unica, indimenticabile notte.
Con delle premesse simili non ho potuto far a meno di accettare la collaborazione! Ad oggi posso dirvi che sia diventato il mio Romance preferito per tutte le tematiche affrontate, per il modo di agire dei personaggi, per il loro essere, per quell’amore tra Soraya e Gabriele che sembra impossibile, irrealizzabile, nonostante lo desiderino entrambi. Per il voler vivere una fantasia quando però si è costretti a fare i conti con la realtà che, in questo caso, ingabbia Soraya. Soraya è un personaggio molto forte soprattutto perché, nonostante venga trattata come se fosse una bambola, un oggetto, una semplice merce, in lei alberga la voglia di liberarsi da tutti quei veli che oggi aleggiano nel quotidiano, rendendo le persone ciò che in realtà non sono; una versione perfetta e studiata nelle più piccole minuzie al solo scopo di apparire in una società costruita sul falso. Lei vuole mostrarsi per quel che è veramente, senza aver paura del giudizio altrui, dopo he Gabriele è tornato nella sua vita. Non ho mai incontrato un libro che mi ha fatto provare così tante emozioni intense, così tanta ansia e così tanta foga al punto tale da doverlo e volerlo finire subito. Ho passato due giornate tra le pagine del libro rimanendo incantata da qualsiasi dettaglio o dialogo. Attendevo con ansia gli indizi nascosti nei libri che Gabriele dava a Soraya e mi ritrovavo sempre di più nel suo conflitto interiore e non vedevo l’ora di leggere dei consigli di sua madre per quanto sia stata assente per tutta la vita della protagonista. Noemi Antonelli è riuscita a creare qualcosa, a mio avviso, di davvero fantastico, sensazionale, come il voler intitolare il libro scritto da Soraya come quello che effettivamente noi stiamo leggendo . Fin dall’inizio del romanzo continuavo a fantasticare su Il Museo dei Ricordi Spezzati, vorrei tanto esistesse per poterlo leggere e amare come ho amato questo libro. Il rapporto tra Soraya e Gabriele mi ha entusiasmata fin da subito e sono convinta che potrà conquistare anche i vostri cuori. Il romanzo è perfetto per esser letto in questo periodo; la narrazione e lo stile scorrono piacevolmente, il ritmo subisce delle fasi alterne, incalzante e lento, a seconda delle vicisitudini. Se mai lo leggerete spero potrete apprezzarlo tanto quanto me!
0 Comments
Buon pomeriggio lettori! Oggi vi parlo della mia ultima lettura che mi ha fatto battere il cuore, curiosi di scoprire il mio parere su La Quinta Stagione?
È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare. L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo. E in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino. Il romanzo si apre all’inizio di una Quinta stagione: un periodo in cui l’Immoto viene devastato da cataclismi di ogni genere quali terremoti, sismi, tsunami e tempeste. Qui seguiamo le vicende di tre protagoniste orogene, capaci di senisre e manipolare la terra a loro piacimento: si tratta di Damaya, Syenite ed Essun. Il Fulcro è il posto dove gli orogeni vengono addestrati a controllare i loro poteri, o forse è meglio dire il luogo dove vengono sfruttati e maltrattati. Ma non voglio parlarvi della trama, quella ormai la conoscono tutti. Vorrei soffermarmi su ciò che mi ha trasmesso questo libro, su quel che mi ha regalato e sulle note positive e negative. Iniziando con i pro sono sorpresa da come l’autrice tratti il tema LGBT, la transessualità e le relazioni poligame: lo fa con naturalezza, senza soffermarcisi troppo perché sono effettivamente altre le cose importanti. E mi è piaciuta davvero tanta la cosa perché nel 2021 ormai tutto ciò dovrebbe essere normale e non generare ancora disgusto e discriminazioni. Come la Jemisin abbia discusso del tema del razzismo, del maltrattamento e dello sfruttamento è qualcosa di fenomenale. Vengono descritte scene crude che mostrano quanto gli orogeni vengano maltrattati in caso di perdita di controllo dei loro poteri. Anche il fatto di utilizzare un termine dispregiativo “rogga” ci fa riflettere su quanto ancora non riusciamo ad accettare chiunque viva sul nostro pianeta. Il richiamo ad Hitler è forte: il Fulcro ricorda i campi di concentramento, la discriminazione verso i rogga richiama l’odio nei confronti degli ebrei che devono essere manovrati e sfruttati al fine di far prevalere la creazione della Razza Ariana. Nel libro, sono evidenziate le diversità fisionomiche delle varie com e di come queste debbano essere preservate. All’interno della storia ci imbattiamo nelle figure dei Riproduttori: individui scelti per le loro condizioni di salute e fisiche, responsabili del mantenimento delle linee di sangue pure e del miglioramento della razza con l’utilizzo di misure altamente selettive. L’idea è completamente originale, si legge di qualcosa mai visto prima. I personaggi con poteri mai pensati prima. La trama è diversa dal solito, esce da qualsiasi schema, è innovativa per tutto quello di cui si discute… si può parlare forse di una rivoluzione del mondo della letteratura e per questo vi consiglio altamente La Quinta Stagione! Tutto l’alone di mistero che ci avvolge non fa altro che aumentare la nostra curiosità ed è per questo che non vedo l’ora di proseguire con la lettura! Personalmente, l’attenzione che viene data ai fenomeni vulcanici, sismici e alle caratteristiche delle rocce mi ha fatto amare ancora di più il libro. Gli argomenti sono trattati il giusto, senza scendere troppo nello specifico, ma in modo accurato e il fatto che solo un anno fa, abbia dovuto studiare questi argomenti in scienze della terra mi ha fatto sentire a casa. Così come il fatto che il libro si apri con l’inizio della fine del mondo, uno scenario apocalittico che mi ha sempre affascinata. I fenomeni naturali che si manifestano in tutta la loro potenza, la loro maestosità, ricordandoci che noi, in confronto a tale grandiosità, siamo solo polvere. Per questo motivo la lettura mi ha ricordato scenari degni di 2012, Geostorm, The Day After Tomorrow e San Andrea!! Oltretutto il libro, oltre ad avere una mappa, presenta un glossario al termine del racconto che ci aiuta a comprendere determinate terminologie adottate nel racconto così da poter farci immergere al meglio in un worldbuilding che è di per se pazzesco. Un’altra nota positiva lo stile di scrittura: seguiamo le vicende di tre protagoniste Damaya, Syenite ed Essun. Le vicende di quest’ultima sono raccontate in seconda persona singolare e ho adorato questo espediente perché Essun è uno dei personaggi più travagliati della storia e in questo modo ci si può immedesimare al meglio nello strazio che prova. Sei tu. Tu che vivi tutto in prima persona dalla morte di tuo figlio per mano di tuo marito e dal rapimento della figlia sempre a opera del marito. Sei tu che cerchi disperatamente Nassun, spingendoti ai confini dell’Immoto. Sei tu che vuoi e che cerchi vendetta per tutto quel che hai subito. Sei tu che hai perso un Uche per sempre e nessuno potrà mai riportarlo indietro. La Jemisin si sofferma anche sull’importanza del ruolo della donna: ci troviamo in un mondo dove la figura femminile prevale nettamente, le nostre protagoniste sono tutte femminili, molte figure al potere sono di gentil sesso. Forse ciò è dovuto anche al voler farci riflettere su come la parità dei sessi sia uno scoglio da dover ancora superare per davvero. Anche questo espediente è originale, insolito da ritrovare in un libro di narrativa. Esattamente come il mettere al comando di com persone che non ci aspetteremmo di trovare: siamo troppo abituati a vedere al potere persone “bianche” provenienti da paesi economicamente più avvantaggiati. Invece qui al comando, nei panni dell’eroe o del leader ci sono persone di colore ed è geniale perché chiunque dovrebbe abbattere i pregiudizi infondati che fanno parte della nostra società. Per quanto riguarda i contro sono alla fin fine propedeutici all’inizio di una trilogia: si tratta della lentezza iniziale della storia che racchiude un po’ le prime 100 pagine. Si fa fatica a ingranare nel contesto, se vogliamo per il nuovo Worldbuilding, un po’ confusionario proprio perché non riusciamo subito a capire e a collocare ogni cosa al suo posto. (stesso “problema” riscontrato nella Città di Ottone). Nella storia ci imbattiamo in due plot twist assurdi che personalmente non mi aspettavo e che mi hanno invogliata a continuare la lettura ancora di più. (chi ha letto questo libro può capirmi) Per non parlare del finale! Ieri sera ero sconcertata in un modo che non potete immaginare! Ho poi amato i personaggi di Syenite e Alabaster per la loro grinta, per le loro diversità e complessità che li contraddistinguono. Soprattutto l’evoluzione del personaggio di Alabaster è sensazionale!! È il primo distopico che mi sia piaciuto, che mi ha fatto provare mille emozioni e che ha mentenuto alte le mie aspettative. Ma attenzione non è solo un distopico la Quinta Stagione: è un intreccio tra fantasy sci-fi e molti altri sottogeneri che è bello scoprire tramite la lettura. La scrittrice ha un talento nel suscitare emozioni e sentimenti nel lettore, nel farti vivere quel che i personaggi del libro stanno vivendo. L’autrice vuole anche far riflettere su ciò che noi stiamo facendo a questo pianeta, su quanto lo stiamo distruggendo, sul fatto che dovremmo poi accettare le conseguenze di ciò che abbiamo fatto. È impossibile non farsi travolgere da un mondo simile, da qualcosa di completamente diverso, originale e particolare. Una lettura imperdibile che sa trasmettere davvero molto! Fatemi sapere se lo avete letto, cosa ne pensate voi e quali emozioni vi ha suscitato!! Death Note è una serie manga, composta da un totale di dodici volumi, realizzata tra il 2003 e il 2006. Si tratta di una storia di genere thriller/psicolgico dalle note paranormal scritta da Tsugumi Ōba e illustrato da Takeshi Obata. Mi sono imbattuta in questo mondo per la prima volta qualche anno fa, precisamente nel 2017, quando uscì su Netflix il film tanto criticato che a me piacque; ma solo perché non conoscevo ancora l’esistenza di un anime e di un manga realizzati infinitamente meglio.
Infatti, alla visione dell’anime, sempre disponibile sulla piattaforma Netflix, rimasi così convolta dalle vicende da voler avere anche i manga. TRAMA: Light Yagami è uno studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da una società pervasa da crimini e corruzione. La sua vita prende una svolta decisiva quando un giorno trova per terra un misterioso quaderno nero, intitolato "Death Note", che reca la seguente istruzione: "L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà". Inizialmente scettico sulla sua autenticità, Light si ricrede quando prova con successo il quaderno su due criminali e incontra il vero proprietario del Death Note, uno shinigami di nome Ryuk; decide quindi di usare questo nuovo potere per uccidere tutti i criminali, estirpare il male e diventare il "Dio del nuovo mondo". Tuttavia, quando inizia a mettere in pratica il suo proposito, il crescente numero di morti inspiegabili attira l'attenzione degli agenti dell'Interpol e del più famoso detective privato conosciuto come Elle, dando così inizio ad una caccia al colpevole basata sull’intelligenza e sulla strategia. La trama è divisibile in due parti grazie ad un evento particolare di particolare rilevanza che sarebbe, però, oggetto di spoiler. La prima metà l’ho sempre trovata geniale, ricca di astuzia, colpi di scena uno dietro l’altro, furbizia e intelligenza; un po’ i cavalli di battaglia che rendono questa storia così acclamata dal pubblico. La seconda parte, che fa da sottofondo, l’ho trovata fuorviante, non del tutto essenziale e funzionale al solo scopo di menar il can per l’aia. Forse troppo melodrammatica e sentimentale rispetto ciò che ci viene presentato all’inizio. Il tutto si riprende, fortunatamente, nell’ultimo volume che riesce a tenere il pubblico in un continuo stato di suspance. Passando ai personaggi, c’è poco da dire. I migliori resteranno sempre Light ed Elle. Sono entrambi geniali, intuitivi al punto tale di riuscire sempre a prevedere le mosse dell’altro; è infatti questo, per me, il loro punto forte. Un riconoscimento va anche a Matsuda, uno degli agenti della polizia giapponese, che ho sempre adorato per la sua frivolità e per le sue solite battute. Punto di forza di questi manga sono sicuramente le tavole. Dalla loro struttura ai dettagli più piccoli, l’illustratore è stato senz’altro all’altezza del suo compito. È riuscito a rendere in modo impeccabile ogni sguardo, facendo uscire dalla carta tutte le emozioni dei personaggi dalle più rosee alle più oscure. Magistrale è infatti il modo in cui viene resa l’espressività di ognuno. Una pecca va fatta notare: quanto a rilegatura i manga sono ancora all’era dei dinosauri! Quasi tutti i volumi che possiedo hanno la copertina separata dalle pagine in quanto la colla è troppo debole! Buon giorno lettori! Facendo parte del gruppo di lettura sulla saga di Twilight, iniziato a Novembre, ho deciso di parlarvi di ciò che ho notato rileggendo, a distanza di cinque anni, in merito ai primi due volumi. Questo articolo contiene SPOILER!!! Twilight lo riconfermo assolutamente tra i miei preferiti!
Di questo primo volume ho amato tutto. Ci sono state, infatti, molte frasi e scene che ancora ricordavo a memoria. Per fare qualche esempio vi cito il processo di mitosi e meiosi studiato tramite l'analisi al microscopio di una cipolla, oppure quando la protagonista realizza che Edward sia effettivamente un vampiro. L'introduzione della nuova cittadina piovosa situata nel Washington che prende posto alla soleggiata Florida, il sarcasmo insito in molti personaggi, soprattutto in Edward... tutte qualità che mi hanno sempre fatto apprezzare questo libro a pieno. Anche le copertine, questa in particolare, mi hanno sempre catturata circa il loro significato allegorico. Mi sono piaciute anche tutte le vicende che accadono sul finire del romanzo, raccontate con un ritmo incalzante, tale da lasciarti sempre con il fiato sospeso. Belli sono anche i messaggi e le consapevolezze che questa storia ha saputo lasciarmi. Il lettore si indaga poi su fin dove ci si può spingere per amore? Quanti tuoi limiti riesci a superare e quante paure riesci ad abbattere per tale sentimento? E, ancora più importante, cosa sei disposto a fare per amore? Veniamo ora a New Moon. Non c'è niente da fare. Questo secondo capitolo è sempre stato ostico per me. Non ho mai amato la presenza di Jacob Black, l'uomo-lupo. Credo che il suo personaggio riesca sempre a rendere la lettura più lenta, a tratti anche noiosa. Infatti, se le prime settanta pagine scorrono che è una meraviglia, il resto, fuorchè le ultime cento pagine sono state una tortura. Come anni fa, ho sentito di nuovo l'impulso di recarmi a Forks e prendere a sberle tutti quanti: Edward perchè va via, abbandonando Bella, convinto che le causi solo del male; Jacob, che certo non è scemo, quasi non si cura del malessere di Isabella e approfitta della situazione per approcciare a lei in modo intimo e Bella che si da "alla pazza gioia" per compiere i gesti più spericolati, insensati e irrazionali solo allo scopo di sentire, ancora una volta, la presenza, l'essenza, la voce di Edward. Letto a 13 anni, può forse sembrare un comportamento dolce il continuo ricercare l'amato tramite i ricordi, ma sotto occhi più adulti mi sento di dire no a questa follia. Ci sono poi un sacco di riferimenti alla tragedia per eccellenza "Romeo e Giulietta", che mi hanno fatta sorridere molteplici volte, però le ho trovate, qualche volta, un po' eccessive e morbose, come se lo stesso destino di Giulietta dovesse ripercuotersi, senza eccezioni, su Bella. Tra l'altro, ho recentemente scoperto, che è stato pubblicato un nuovo libro con protagonisti vampiri, intitolato: "Crave". Molti lo definiscono come una mega trashata, ma a onore del vero, non vi nasconderò che mi ha incuriosita parecchio. Se lo leggerò, statene certi che ve ne parlerò sicuramente. Ora non resta altro che continuare con il terzo volume di cui, sinceramente, non ricordo assolutamente più nulla. Buon pomeriggio lettori! Oggi voglio parlarvi di un libro che mi è entrato nel cuore! TRAMA: È giugno e come ogni anno tre fratelli, Alessio, Francesco e Tommaso, ritornano a Villa Blu, la dimora di famiglia dove hanno trascorso tante altre estati. Questa volta, però, saranno soli: non ci sarà più il nonno né i genitori e i tre protagonisti si troveranno a gestire la villa di famiglia avuta in eredità dal nonno Ascanio e a fronteggiare misteri, maledizioni ed eventi irrisolti che coinvolgono Villa Blu e il bosco limitrofo. Nel paese sulle sponde del lago, figure inquietanti e altre benevole si intrecceranno alle vicende dei tre fratelli, vittime di un maleficio che vedrà il suo culmine il giorno del solstizio.
Pubblicato da Robin e scritto da Gianni Verdoliva, Ritorno a Villa Blu mi ha incantata fin dalle prime pagine, forse grazie all’atmosfera fiabesca che l’autore ha saputo creare a ricordarmi, così come la perenne lotta tra Bene e Male, la Tempesta di William Shakespeare. Si tratta di un libro appartenente al genere thriller con qualche nuance e richiamo al paranormale ovvero tutto ciò che una mente razionale non riesce a spiegare. Infatti, per la lettura di questo libro bisogna abbandonare tutta la razionalità che un po’ pervade ognuno di noi, per poter cogliere al meglio tutti i messaggi che Verdoliva vuol trasmetterci. La storia ha inizio con la morte di Ascanio, possessore della residenza che da il titolo a questo libro, nonno dei fratelli Ludovisi, i quali erediteranno la villa. Ascanio è un uomo che, come tutti, ha i suoi segreti. Lui nasconde però una terribile tragedia: quella della scomparsa del tanto amato fratello maggiore Massenzio. Un fatto che ha segnato irreparabilmente la sua infanzia. Facciamo subito conoscenza dei fratelli Ludovisi: Tommaso, il più grande, simile fisicamente a Massenzio e nato il 21 Giugno, giorno della scomparsa del suo avo; Francesco, il classico dongiovanni e Alessio, il più piccino ma anche il più saggio. Al loro arrivo a Villa Blu si scateneranno forze maligne che rischieranno di rendere il loro presente un dejà vu di un destino che, oltre ad essere già avvenuto nel passato attraverso il dramma subito da Massenzio, sembra esser già stato scritto anche per il presente. Proprio su questo si incentra il racconto: l’intrecciarsi del passato e del presente che rischiano di compromettere il futuro. È prossimo il solstizio d’estate e i fratelli, accomunati dal loro amore fraterno e sostenuti da tutta la comunità, sconfiggeranno le forze oscure scatenate da Nerina Eran. I personaggi che più ho apprezzato sono Alessio perché seppur il più piccolo di tutti è quello ad avere più forza d’animo e più coraggio a dar intendere che si può anche essere piccini ed avere le qualità che sono solite essere insite in un adulto. Ma anche Pupetto è saputo entrare nel mio cuore. Simbolo della reincarnazione, come si scoprirà con il dipanarsi della trama, ha un unico scopo: portare allegria e avvertire del dramma che ha già vissuto una volta e, di conseguenza, aiutare a sconfiggerlo. Oltre la reincarnazione, Gianni Verdoliva, vuol comunicare come la morte sia un destino inevitabile e che quindi, essendo inutile frustrarci in merito a questo, bisogna accoglierlo con positività e con il sorriso. Ci troviamo di fronte a un linguaggio scorrevole e di facile comprensione che rende il racconto ancora più piacevole, invogliando il lettore a procedere con la lettura per scoprire come la storia potrà concludersi. I temi affrontati sono molteplici. Senz’altro ricorrono il perdono, la vergogna, l’amicizia, l’importanza della famiglia, e l’amore. Importante è anche l’andare oltre le apparenze in quanto alcuni mostrano, nelle circostanze di ogni giorno, ciò che in realtà non sono. È anche un romanzo di formazione: i personaggi, chi più di altri, si impegnano ad affrontare la vita di petto preparandosi a divenire adulti e più consapevoli di loro stessi al termine della vicenda. In conclusione, per tutti i motivi sopra citati, ho trovato questa storia avvincente! Spero possiate apprezzarla anche voi! Di generazione in generazione, ogni famiglia di Magici tramandava da secoli un solo potere e sempre lo stesso, o Luce o Buio. Buon pomeriggio lettori! Oggi vi parlo del primo libro della trilogia di Fairy Oak: il segreto delle gemelle scritto da Elisabetta Gnone e pubblicato da Salani, una saga letteraria ormai acclamata in tutto il mondo. Purtroppo ho avuto solo ora l’occasione di immergermi in questa storia e ammetto di non saperne il vero motivo. Fin da quando ero piccola mi ha sempre catturata ma non le ho mai dato una possibilità. Forse è meglio così, perché solo leggendo il libro ora ho saputo cogliere molti aspetti di questo racconto che sicuramente passano invisibili agli occhi dei più piccoli. Probabilmente leggere un libro per bambini con la consapevolezza di un adulto permette a quest’ ultimo di scoprire la vera essenza del racconto.
Ma di cosa parla Fairy Oak? Durante la lettura delle pagine del libro, grazie alla voce narrante Felì, una delle tante fatine che avremo occasione di conoscere nel corso della vicenda, facciamo conoscenza del villaggio di Fairy Oak dove vivono insieme umani, maghi e streghe in perfetta armonia. Conosciamo poi le gemelle Pervinca e Vaniglia Periwinkle, cui Felì fa da balia, due bambine simili e diverse allo stesso tempo, con poteri completamente opposti, che si devono preparare a combattere il Terribile 21, un antico nemico del villaggio che cercherà di separare le due sorelle. La storia mi ha catturata fino alle prime pagine; l’ho trovata molto piacevole e scorrevole, perfetta per esser gustata insieme ad una tazza di the fumante al cioccolato e arancia accompagnata da qualche dolcetto. Ho adorato tutti i personaggi, soprattutto Pervinca e Grisam: non vedo l’ora di leggere di loro nei prossimi libri! Seppur si tratti di un libro per piccoli, i triangoli amorosi stanno bene ovunque. La storia sa trasmettere ed insegnare molti temi tra cui: l’amicizia, il coraggio, la tenacia, la forza ma anche la gelosia, la parità dei sessi e l’inadeguatezza. Tutti messaggi che meritano di essere analizzati con più accuratezza: il più importante, secondo il mio punto di vista, è accettare gli altri per quel che sono, per i loro pregi e difetti, per le loro paure e per i loro sogni. Esempio ne è la fata cicciottella, perdonatemi se non ne riporto il nome perché momentaneamente non mi sovviene, che ha paura di volare e, pur disponendo anche lei di ali, preferisce camminare. Ma ciò non è oggetto di derisione. Come sempre un libro, sebbene indirizzato ad un pubblico infantile, può entrare anche nei cuori dei più grandi, e così è stato per me. A volte una storia semplice, ricca di illustrazioni e ben strutturata è quello che ci occorre. È sempre bello tornare a rivivere un po’ di spensieratezza. L’autrice riesce entrare nel cuore di tutti e, cosa più importante, a lasciare un segno. Buon pomeriggio lettori! Oggi, come prima recensione dell’anno, ci tengo a palarvi di Finestra Vista Mare edito da ENSEMBLE, una casa editrice romana che mira a far conoscere al vasto pubblico autori esordienti e internazionali. Finestra vista mare è una raccolta di sette racconti scritti dalla penna di Ariel Fonseca Riviero, un giovane laureato in informatica che segue la sua grande passione dedicata alla letteratura e alla poesia. Ogni piccola storia, ci permette di intrufolarci e “affacciarsi alla finestra” delle vite degli abitanti di Cuba, nell’intimità delle loro case, delle loro faccende quotidiane e nel profondo dei loro pensieri. Sono sette racconti che affrontano i temi più toccanti: solitudine, povertà, violenza, abuso, sogni, speranze, rimpianti. L’autore riesce in poche pagine a raccontare la storia di questi personaggi tormentanti e afflitti dal peso delle loro condizioni di miseria, abbandono, frustrazione, sussurrandoci all’orecchio, come il debole vento primaverile che entra in casa quando viene lasciata aperta una finestra, anche tutta la loro vita. Reputo ottima la scelta dell’autore, mirata a farci riflettere su una vasta gamma di situazioni ed emozioni. Oltre i fatti raccontati, vi è una trama che fa da sottofondo, che viene lasciata ad intendere al lettore che, come un filosofo, deve indagarsi su tutti i non detti. Il lettore deve cogliere i perché e ciò che ha portato i personaggi a compiere determinate azioni. Molto è perciò lasciato al nostro intuito. Un tema, però, riesce a collegare tutte le vicende: la lotta. La lotta che tutti gli esseri umani, ogni giorno, alcuni più di altri, devono affrontare. In questo caso però, Riviero cerca di lanciare un messaggio spesso scontato: non è detto che si riesca sempre a portare a casa una vittoria. La vita è fatta anche di sconfitte, e sta nella volontà e nella forza d’animo che caratterizza ognuno di noi decidere se rialzarci più forti di prima o meno.
Ringrazio Cristina Loizzo, carinissima e sempre disponibile, per avermi offerto questa possibilità. Buon pomeriggio lettori! Oggi facciamo un tuffo nel passato e torniamo tutti semidei! TRAMA: Percy Jackson non sapeva di essere destinato a grandi imprese prima di vedere la professoressa di matematica trasformarsi in una Furia per tentare di ucciderlo. Le creature della mitologia greca e gli dei dell'Olimpo, in realtà, non sono scomparsi ma si sono semplicemente trasferiti a New York, più vivi e litigiosi di prima. Tanto che l'ultimo dei loro bisticci rischia di trascinare il mondo nel caos: qualcuno ha rubato la Folgore di Zeus, e qualcuno dovrà ritrovarla entro dieci giorni. Sarà proprio Percy a dover indagare sull'innocenza di Poseidone, dio del mare e padre perduto, che l'ha generato con una donna mortale facendo di lui un semidio. Nuove gesta e antichi nemici lo aspettano, e non saranno solo lo sguardo di Medusa e i capricci degli dei ad ostacolare la ricerca della preziosa refurtiva, ma le parole dell'Oracolo e il suo oscuro verdetto: un amico tradirà, e il suo gesto potrebbe essere fatale...
Ebbene sì, a tutti capita di avere nostalgia di certe storie che ci sono entrate nel cuore, e così è successo anche a me. Sono felice di avere riletto il primo capitolo di questa saga, a distanza di qualche anno, perché ha saputo regalarmi nuove emozioni e a farmi immagazzinare qualche nuovo ricordo. Di questa storia mi piace tutto! Fin da piccola ho sempre amato la mitologia greca, così come quella egizia e romana. E, proprio così, quando mi sono imbattuta per la prima volta in questa storia, ne sono rimasta ammaliata ed incantata. Come dice Ludovica: “di zio Rick leggerei anche la lista della spesa”. Altro punto di forza di questa serie sono i personaggi ben caratterizzati sotto ogni aspetto, soprattutto psicologico. Nel corso dei cinque libri è certamente più evidente, ma anche all’interno di questo, si può assistere ad una crescita morale sia di Percy che di Annabeth piuttosto che Grover. Tutte le prove di coraggio che devono affrontare riescono sempre a catturarmi, estasiarmi e lasciarmi senza parole, con il fiato sospeso. Per non parlare di tutto il sarcasmo che l'autore utilizza per dar voce a tutti i personaggi!! Questa storia, ogni anno che passa ne sono sempre più convinta, sa trasmettere davvero molto. A tal proposito, Disney, stiamo aspettando tutti quanti te! Spero che la serie tv sia all’altezza di tutta la magia che solo Rick Riordan sa creare scrivendo le sue storie. Buon giorno lettori! Quest'oggi faremo due chiacchere su un libro indirizzato ad un pubblico infantile, ma che cela molti spunti per rendere la lettura apprezzabile anche agli adulti. Pronti a scoprire di cosa si tratta? TRAMA: In casa di Coraline ci sono tredici porte che permettono di entrare e uscire da stanze e corridoi, e poi ce n'è una, la quattordicesima, che dà su un muro di mattoni. Oltre quel muro dovrebbe esserci un appartamento vuoto, ma... sarà vero? Perché un giorno Coraline scopre che dietro la porta si apre un corridoio scuro, e alla fine del corridoio c'è una casa identica alla sua, e nella cucina della casa vive una donna uguale a sua madre. Quasi uguale, anzi, perché al posto degli occhi ha due lucidi bottoni, attaccati con ago e filo. Amorosa e attenta, l'altra madre le chiede di diventare sua figlia: in cambio avrà tutto ciò che desidera, e anche di più. Ma Coraline, bambina saggia e intrepida, capisce subito di essere finita in una ragnatela fatta di nebbia e tenebra, al cui centro c'è un ragno straordinariamente pericoloso. E sa che, tra incanti e spaventi, gatti parlanti e spettri bambini, topi musicisti e vecchie attrici indomabili, toccherà a lei sconfiggere il buio e liberare i prigionieri dell'altra madre...
Un libro all’apparenza per bambini ma che in realtà ce la sfumature surreali ed oscure. Coraline ha uno spirito curioso e, non a caso, ama esplorare, ma non sempre ciò in cui si imbatte può risultare essere qualcosa di positivo. Infatti si, nel corso del libro, si ritroverà in una trappola architettata da quella che si scoprirà essere la copia della madre di Coraline, definita “l’altra madre” che in realtà è una strega. Ma grazie al suo istinto, alla sua furbizia, al suo coraggio e anche grazie a qualche piccolo aiuto, la protagonista riuscirà a sconfiggerla una volta per tutte e a liberare le anime di tutti coloro che sono stati intrappolati nel mondo creato dalla megera dopo essere state da lei mangiati. Nel realizzare questa storia, Neil Gaiman, scava negli incubi più profondi di tutti noi, quelli che non si ha mai il coraggio di affrontare durante l’infanzia. Tutto ciò ci viene raccontato con gli occhi di Coraline regalandoci un messaggio molto importante: “Non possiamo ottenere tutto ciò che desideriamo, non funziona così. Se potessimo avere tutto, non avremmo desideri e io non voglio smettere di desiderare”. Ecco perché non è solo un libro per piccini. Se i bimbi possono apprezzare questa lettura andando a caccia di indizi; per gli adulti lascia qualcosa di ben più significativo: l’affrontare le paure più remote. Buon pomeriggio lettori! anche questa volta è arrivato il momento di parlare di omicidi, indizi, ipotesi! TRAMA: Poirot riceve una lettera in cui un anonimo, che si firma A.B.C., gli comunica che ad Andover avverrà un assassinio, cosa che accade realmente. Fa seguito una seconda lettera che avverte di un crimine a Bexhill, quindi una terza che anticipa un omicidio a Churston. La serie di delitti sembra intenzionata a continuare. E Poirot, per indagare, organizza una squadra di investigatori con i parenti delle vittime.
Agatha Christie ha colpito ancora! Come sempre non ho mai nulla da criticare alla regina indiscussa del giallo! Lo stratagemma dell’ordine alfabetico, un Serialkiller che si aggira per l’Inghilterra, la presenza del mio amato Poirot accompagnato dal capitano Hastings...tutti elementi che mi h”hanno saputa catturare fin dall’inizio! Un tocco di classe, che forse lo definirei il mio punto debole, è la presenza delle lettere che l’assassino spedisce all’investigatore privato belga prima di compiere i delitti. Una cosa dovete sapere: fin da quando sono diventata un’amante del giallo se si urla “lettere minatorie o contenenti indizi lasciati appositamente dal killer” potete starne certi che mi fionderò all’istante su quel libro. (A tal proposito ho amato L’Enigmista di J. Verdon, probabilmente il primo thriller che abbia mai letto). Penso che questa trama particolare sia fuori dagli schemi dell’autrice; ma resta comunque una storia degna della sua firma. Anche la struttura della trama è particolare e innovativa ma non posso dirvi di più perché rischierei di spoilerare! Vi garantisco, però, che ho trovato quest’idea geniale nonché avvincente! Grazie ad esso, possiamo comprendere molti aspetti psicologici dei personaggi e, grazie i racconti del passato, a capire il perché di determinate azioni. Ancora una volta conferma il mio amore per questa autrice. TRAMA: Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella malinconia (è un tipo malinconico). Ma Deja ha un piano: e se, invece che deprimersi, e invece della solita zuppa di fagioli alla Casetta del Mais e Fagioli, facessero il botto? Potrebbero visitare tutti gli stand della fiera. Assaggiare tutto. E forse Josiah potrebbe perfino parlare con quella ragazza carina su cui fantastica da tre anni...
La prima cosa che salta all’occhio di questa storia sono le tavole e i disegni: perfettamente curati e ben fatti. I colori utilizzati rispecchiano appieno l’atmosfera del mese di ottobre: infatti, le tinte autunnali sono caratteristiche di questa graphic Novel. L’ambientazione, magari per il mio gusto personale, mi ha fatto impazzire! Amo l’autunno, amo le zucche, amo le festività legate a questa stagione. La storia mi hai fatto venire voglia di prendere un aereo per arrivare in America e poter visitare un campo di zucche e gustarmi tutte le dolcezze lì presenti. I protagonisti, Josie e Deja, li ho adorati fin da subito! Hanno lo stesso modo di parlare e di comportarsi che abbiamo io e un mio amico speciale; per cui ho passato la lettura con gli occhi a cuore! Ho notato, rimanendo molto contenta, il fatto che la caratterizzazione dei personaggi non lascia spazio a nessun tipo di discriminazione razziale. Le diverse etnie vengono racchiuse in 200 pagine esaltandone ogni pregio. Più di tutto mi hanno colpita ogni genere di messaggio che questa Novel riesce a lanciare quali L’importanza delle persone che siano accanto, gli amici che rinunciano ai loro desideri pur di aiutarci, l’amissione che non tutto ciò che pensiamo sia rose e fiori e non giudicare un libro dalla copertina sia in modo positivo che in modo negativo e tanto altro ancora!! Super consigliata, questa storia la reputo magica! A tutte le volte in cui ci sembra di essere dei fuori tema in mezzo ad altri che invece ci sanno stare, in tema, e per questo cambiamo, ci adeguiamo agli argini della vita, cerchiamo di essere come loro, e alla fine diventiamo qualcosa che non siamo noi. Buongiorno Readers.
Oggi vi porto una breve ma significativa recensione a proposito del nuovo libro di Enrico Galiano pubblicato da Garzanti: L’arte di Sbagliare alla Grande. TRAMA: Qualcuno ha detto che nella nostra vita non commettiamo tanti errori ma sempre lo stesso, ripetuto infinite volte. Perché i nostri sbagli raccontano di noi molto più di quanto non crediamo: della nostra storia, di come eravamo, di cosa siamo diventati. Eppure, soprattutto quando si è ragazzi – a scuola, in casa, persino con gli amici – sbagliare è diventato un tabù. Enrico Galiano, con sincerità e coraggio, ha deciso per la prima volta di sfatare il mito della perfezione e svelare tutti i suoi errori e le scelte azzardate. Da quelli apparentemente più piccoli, come quando ha buttato via l’occasione di uscire con la ragazza dei suoi sogni, a quelli più terribili, come quella notte in cui per poco non è stato arrestato; i brutti voti presi, quelli dati, gli sbagli perdonabili e imperdonabili, e come tutto questo l’abbia reso l’uomo che è oggi. Perché non c’è dubbio: sbagliare può causare ferite che impiegano anni a rimarginarsi e può lasciare segni indelebili nella nostra anima. Ma è necessario per capire chi siamo, per vivere una vita piena, per trovare davvero la nostra strada. Enrico Galiano è uno dei professori più letti e amati d’Italia. Con la sua straordinaria sensibilità, e grazie a una presenza online di enorme successo, è in grado di dare voce ai sogni e alle aspettative degli adolescenti di oggi come nessun altro. E con questo nuovo libro offre sia ai ragazzi sia a tutti coloro – genitori, educatori, insegnanti – che hanno a cuore il loro futuro la rinnovata consapevolezza che ogni errore altro non è che una tappa di quell’avventurosa e appassionante ricerca di sé stessi che è la vita. Ricordandoci che, se si vuole davvero crescere, allora occorre soprattutto imparare a sbagliare. Questo non è uno di quei libri che raccontano delle storie. O meglio lo è: ma ti lascia molto di più di una semplice morale. È un breve libro che racconta la vita nella realtà è la forza di affrontarla. Il significato più importante che l’autore vuol far entrare in ognuno di noi con le sue parole è l’aver coraggio, autostima e motivazione. Ti lascia la voglia di lottare per ciò che ami, di rialzarti più forte di prima tutte le volte che cadi, di non ascoltare gli altri ma te stesso. Ascoltare il tuo cuore. Ti insegna che sbagliare è umano e che se nessuno commettesse mai degli errori non sarebbe, o non si sentirebbe, una persona realizzata. Ti insegna a trovare il coraggio di lasciarti andare e ascoltarti. Anche se a volte fa male. Solo perché un' emozione fosse negativa non significava che non fosse preziosa Buon pomeriggio Readers!!!
Finalmente ho finito Finale, il terzo e ultimo libro della serie di Caraval scritto da Stephanie Garber e pubblicato da Rizzoli nel 2019. TRAMA: Un amore per cui combattere. Un sogno per cui morire. Un finale per cui vale la pena di aspettare. Sono passati due mesi da quando i Fati sono stati liberati, due mesi da quando Legend ha reclamato per sé il trono, due mesi da quando Tella ha scoperto che il ragazzo di cui si è innamorata in realtà non esiste. Mentre vite, imperi e cuori restano in sospeso, Tella deve decidere se fidarsi di Legend o piuttosto di un ex nemico. Dopo aver scoperto un segreto che ribalta tutta la sua vita, Rossella dovrà tentare l’impossibile per salvare coloro che ama e l’Impero. E Legend dovrà fare una scelta che lo cambierà per sempre. Caraval è finito, ma il più grande dei giochi è appena cominciato. Non ci sono spettatori questa volta, qualcuno vincerà, e qualcuno perderà per sempre.Benvenuti, benvenuti a Finale. Tutti i giochi hanno una fine… Ho finito di leggerlo da pochi minuti e sono sconvolta da tutto!! Il romanzo è narrato dall' alternarsi del punto di vista delle due sorelle, Rosella e Donatella, in terza persona. La cosa non mi è spiaciuta affatto: ancora una volta si può assistere alle differenze comportamentali che caratterizzano le due protagoniste. Durante la lettura di questi tre libri si assiste ad un percorso formativo di Rosella e Donatella e, dal mio punto di vista, è stato molto bello viverli entrambi di pari passo. In questo ultimo capitolo Rosella verrà a conoscenza di molti fatti accaduti nel passato che la riguardano da vicino. Ho apprezzato pienamente il modo in cui si sia rimboccata le maniche in ogni occasione possibile. Donatella, è invece molto combattuta dai suoi sentimenti fino alla conclusione della vicenda, il che non mi ha fatto impazzire perchè ha volte poteva risultare noioso il continuo tira e molla tra due personaggi . Amore e odio sono i protagonisti della storia e a tal proposito mi sono gustata fino alla fine il rapporto tra Rosella e Julian che si confermano essere i miei preferiti. Purtroppo tutto il mondo di illusioni, inganni ed enigmi che abbiamo conosciuto in precedenza è quasi assente; il romanzo si concentra su tutt' altro: la lotta. Per alcuni si tratta di lottare per il potere, per altri per il proprio passato e l' imminente futuro, e altri ancora lottano per l'amore. Il finale è aperto e ciò non mi ha dato fastidio anche se non potrò mai sapere se accadrà o meno ciò che è scritto nelle ultimissime pagine. Di questa trilogia mi mancherà tutto: le sensazioni, i colori, gli abiti persino! Ma ciò di cui avrò più nostalgia saranno l'atmosfera di Caraval che l'autrice è riuscita a creare e tutti i personaggi che mi porterò nel cuore.(sopratutto il Principe di Cuori che è quello che più mi ha scosso dal lato psicologico). In conclusione posso confermare definitivamente che mi è piaciuto immergermi in questa storia e quindi il libro merita in complesso 5🥞/5. Buongiorno Readers ! Come state ? Finalmente è arrivato settembre: il mese che più preferisco dell’anno. Dal mio punto di vista sono 30 giorni di rinascita, novità in ogni campo e nuove scoperte ma anche ulteriori sfide da affrontare e obbiettivi da raggiungere ! Per la rubrica di oggi volevo parlarvi delle serie tv di cui mi piacerebbe esistesse una copia cartacea perfettamente uguale a ciò che vediamo sul grande schermo o comodamente sdraiati sul nostro letto con il pc sulle gambe e una tazza di the al limone in mano. Inizio subito citandovi Alto Mare. E' una serie tv composta da tre stagioni, di cui l' ultima è uscita il mese scorso e tratta temi abbastanza attuali :). Un giorno mi piacerebbe un sacco entrare in libreria e poter trovare Alto Mare sugli scaffali!! Vi chiedete il perché ? Vi rispondo dicendovi che di questa serie ho amato tutto: dai personaggi al quadro storico. Dal mio punto di vista il libro dovrebbe mantenere la stessa trama ma approfondendo qualcosina; ad esempio il passato dei personaggi. Reputo che verrebbe un lavoro fantastico!! Un' altra serie tv che mi viene in mente è Elite. Andando in libreria qualche mese fa mi accorsi di un libro dalla copertina nera con il titolo della serie tv e l' immagine del logo de Las Encinas. Lo avrei anche comprato se non fosse stato per il fatto che leggendo la trama mi accorsi che tutto era stato stravolto. I nomi dei personaggi erano quasi tutti differenti, i pochi che erano gli stessi avevano l'aspetto caratteriale differente. Tutto ciò mi ha fatto storcere il naso. Avrei preferito fosse mantenuto il più possibile. Per scostarci dal drama spagnolo e passare ai fantasy statunitensi, un' altra serie tv di cui vorrei poter leggere il libro è Stranger things. Esistono un sacco di libri basati su questa serie che approfondiscono molti aspetti della versione Netflix o che trattano le curiosità. Tra questi io ne possiedo due: Stranger things il libro ufficiale e messaggi dal sottosopra. Sono molto interessanti ma, tuttavia mi piacerebbe trovare un libro in cui sono trascritti tutti gli episodi alla lettera per poter "nerdare" di più. Altro adolescenziale statunitense che m viene in mente è Teen Wolf. Si tratta di una serie fantasy che fatta a libro sarebbe un gioiellino. Se dovessi scriverla io, forse aggiungerei più componenti horror. Mi piacerebbe un sacco vedere tutto l'umorismo di Styles nero su bianco; quasi potrei pensare a Rck Riordan come autore dato il spiccato senso dell' umorismo con cui riesce a dipingere ogni suo personaggio. L' ultima serie tv che mi viene in mente è Once Upon a Time. Essendo avvincente sia nella trama che nei personaggi e nell' ambientazione probabilmente potrebbe fare un sacco di scalpore. Addirittura credo che se fosse esistita prima una quadrologia e poi, questa, fosse stata trasportata in serie tv sarebbe stato perfetto! E voi avete altre idee? fatemelo sapere con un commento!
Buon pomeriggio amici librosi! Oggi ho deciso di portarvi qualcosa di diverso dalle solite recensioni: vi parlerò della mia attuale top five di libri fantasy, sperando di darvi qualche nuovo consiglio letterario! Il primo posto lo aggiudica La Città di Ottone di S. A. Chakraborty: E' la nuova scoperta del momento e quindi credo sia giusto poterlo mettere in una posizione di rilievo. Mi è piaciuto molto per le tematiche affrontate, per la caratterizzazione dei personaggi e per il fatto che la vicenda sia ambientata in Oriente uscendo quindi dal solito schema tipico occidentale. Se siete curiosi vi lascio di seguito il link per potere leggere la recensione. Il secondo posto appartiene a Fallen di Lauren Kate: Se avessi scritto questo piccolo articolo qualche anno fa avrei piazzato la serie di Fallen al primo posto. Quando lessi i quattro libri della serie rimasi stupita, al punto che Fallen divenne la mia unica ossessione per qualche mese. Questi libri mi hanno trasmesso molte emozioni, ho amato la storia d'amore tra Luce e Daniel, ho amato la presenza di angeli e demoni, l' atmosfera cupa che è tipica di questa esposizione. Inoltre hanno incrementato la mia passione della lettura ! Subito dopo viene Miss Peregrine scritto da Randsom Riggs : Di questa serie ho amato in particolar modo lo sviluppo della trama e la genialità dell' autore nel creare un world building cosi diverso. Mi hanno divertita un sacco tutti i bambini speciali con le loro doti, sopratutto le galline che invece di covare uova covavano bombe! Avvincenti sono anche tutte le foto che si trovano all'interno dei romanzi arricchendoli ulteriormente. In quarta posizione colloco la trilogia di Caraval scritto da Stephanie Garber: Questa trilogia la sto leggendo in questo periodo e la reputo avvincente e ben sviluppata da rientrare nella top five dei libri fantasy. Anche se ho letto di molti pareri contrastanti, mi rispecchio nelle opinioni positive. Mi stanno piacendo molto le atmosfere, i personaggi che sono vastissimi e molto diversi tra di loro. L'autrice riesce a caratterizzarli tutti in maniera eccellente senza farli risultare banali Ha tutti i requisiti per essere un buon racconto fantastico. Se siete curiosi vi lascio i link delle recensioni E infine Percy Jackson di Rick Riordan: Percy Jackson lo reputo un must così come per gli altri lo è Harry Potter. Di questi libri amo TUTTO!! Amo che si parli di mitologia, amo che i personaggi siano semidivinità, amo tutte le avventure che devono affrontare e sono una fanatica della ship #percabeth. Sono felicissima di esser cresciuta con questa serie perchè mi ha lasciato dentro qualcosa di indescrivibile. Addirittura in questo periodo sto recuperando le nuove edizioni perchè le trovo stupende Not everyone gets a true ending. There are two types of endings because most people give up at the part of the story where things are the worst, where the situation feels hopeless. But that’s when hope is needed most. only those who persevere can find their true ending Buon pomeriggio readers!!
Oggi vi porto la recensione di Legend ( o Legendary in inglese) scritto da Stephanie Garber e pubblicato da Rizzoli nel 2018. É il secondo capitolo di una trilogia che si concluderà con Finale. TRAMA: Dopo la travolgente avventura nel mondo magico e misterioso del Caraval, Donatella Dragna è riuscita finalmente a sfuggire al padre e a salvare la sorella Rossella da un disastroso matrimonio combinato. Ma Tella non è ancora libera; per ritrovare la madre Paloma ha stretto un patto disperato con un criminale misterioso, che vuole in cambio qualcosa che solo lei può dargli: il vero nome di Legend, il Mastro di Caraval. L'unica possibilità per scoprire il vero nome di Legend è vincere il nuovo Caraval, che si terrà a Valenda, l'antica capitale dove una volta regnavano i Fati, in occasione del genetliaco di Elantine, la sovrana dell'Impero di Mezzo. Tella dovrà quindi immergersi di nuovo nella competizione magica, tra le attenzioni di un inquietante erede al trono, una storia d'amore impossibile e una ragnatela di segreti, tra cui anche quelli di Rossella. Se fallirà non potrà mantenere il suo patto e rischierà di perdere tutto, compresa forse la vita. Ma se vincerà, Legend e il Caraval saranno distrutti per sempre. Questo secondo romanzo vede come protagonista Donatella: la sorella di Rossella. Di Tella scopriamo un sacco di sfaccettature che compongono il suo carattere che ci erano completamente ignote nel primo volume . A differenza dello scorso Caraval che si era rivelato quasi completamente un’illusione, questa volta tutto sembra manifestarsi in modo ancora più reale . Queste sono le premesse che ci offre l'inizio del racconto. Ma veniamo a quello che mi ha trasmesso questo romanzo. Partendo dal principio mi è piaciuto molto come sono stati stesi i primi capitoli in modo tale da non perdere il filo della storia. Devo però ammettere ( e ora qualcuno vorrà tirarmi qualche arancia in faccia ) che ho amato mille mila volte di più Legend rispetto a Caraval.🥰 Ho amato la presenza dei Fati, divinità antiche che governavano molto tempo addietro Valenda. Tutta la mitologia che li contraddistingue, tutte le particolarità di ognuno di essi mi hanno fatta impazzire anche se mi sarebbe piaciuto qualche ulteriore approfondimento. Ho sentito la mancanza di Rosella e Julian che sono stati quasi inesistenti; quasi delle comparse. :( In compenso mi è piaciuto troppo tutto quello che è accaduto tra Donatella e Legend: ogni scena che vedeva loro come protagonisti mi ammaliava ( ero sempre con gli occhi a cuore e le lacrime pronte da tanta dolcezza ) . Sinceramente, a differenza di molte altre opinioni, non mi è dispiaciuto nemmeno Jacks ma purtroppo non posso dirvi perché: rischierei di farvi molti spoiler. Parlando del worldibuilding mi è piaciuto molto di più del precedente probabilmente perché mi sono riuscita ad immaginare il tutto meglio ( soprattutto il distretto dei Templi 😍) . Venendo ai personaggi in generale se in Caraval ho avuto le mie preferenze qua ho avuto la sensazione di sbattere la testa su una parete di titanio talmente li ho amati tutti per i loro pregi come per i loro difetti, per tutte le loro piccolezze che li caratterizzavano, per le loro scelte e per i loro atti di coraggio. In conclusione merita 4,90🥞/5. E voi lo avete letto? Vi è piaciuto? fatemelo sapere! Non sapendo ancora se e quanto fosse già innamorata, immaginò che amarlo sarebbe stato come amare la tenebra, spaventosa e divorante, ma bellissima quando spuntavano le stelle Buongiorno Readers!!
Questa mattina vi porto la recensione di Caraval scritto da Stephanie Garber e pubblicato da Rizzoli nel 2017. É il primo capitolo di una trilogia seguito da Legend e Finale. TRAMA: Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino... Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre... Il romanzo lo reputo adatto a chi è in cerca di un’avventura dove tutto non è come sembra e dove bisogna essere attenti a non lasciarsi coinvolgere troppo. Attraverso una scrittura molto scorrevole e frivola l’autrice riesce a farti immergere nella storia tramite l’utilizzo del cinque sensi; tutto viene descritto nel minimo dettaglio usando colori, odori e sensazioni senza però risultare noioso. Il mondo di Caraval è pieno di tranelli, inganni, bugiardi e approfittatori ma sta a noi riuscire a capire cosa è vero e cosa non lo è. Dobbiamo essere in grado di separare la realtà dalla finzione fin quando tutto (o quasi) non verrà chiarito alla fine della vicenda. I personaggi non mi sono dispiaciuti: in particolare ho apprezzato l’aspetto caratteriale, emotivo e psicologico di Julian e l’evoluzione del personaggio di Rossella. L’unica pecca l’ho riscontrata nel affrettare alcune interazioni tra i protagonisti e un mancato approfondimento di essi. Un esempio è ciò che spinge il padre di Rossella e Donatella a infliggere tirannia e potere alle sue figlie oltre che essere molto manesco e bruto nei loro confronti ma anche di chiunque non faccia ciò che lui esige. Le ambientazioni dove si svolge Caraval le ho reputate molto fiabesche quasi a stonare, stridere con la descrizione dell’isola di Trisda in cui vivono le protagoniste. Mi verrebbe quasi da paragonare l' Isola privata di Legend all' Isola che non c'è di Peter Pan. Tutto il gioco, invece, mi ha un po’ ricordato l’atmosfera di Alice ne paese delle meraviglie. 🙈 Dopo aver letto l’ultima pagina non ho idea di cosa mi possa aspettare nel secondo capitolo! Sono super curiosa e non vedo l’ora di scoprirlo. Infine sento di dovergli attribuire 4,5🥞/5. E voi lo avete letto? Vi è piaciuto? fatemelo sapere nei commenti. Crediamo che i sogni corrano così veloci da essere inafferrabili , che bisogna sfidare il tempo e allungare la mano per acciuffarli, prima che essi si allontanino troppo. Ma i sogni richiedono cura e pazienza. Allora, forse, dobbiamo solo aprire quella stessa mano sempre tesa all’orizzonte, guardarci bene dentro, perché i sogni non sono altro che la realizzazione delle nostre ambizioni, il concretizzarsi delle nostre abilità. Buon pomeriggio readers !! Oggi parliamo di Black Dinasty un’auto pubblicazione scritta da Marilena Barbagallo e disponibile in cartaceo dall’ 8 gennaio 2020 su Amazon.
TRAMA: Venus Morel aveva solo quattordici anni quando mi stravolse la vita. All’epoca, ero già considerato l’uomo più influente del mondo. A trent’ anni, ero il magnate di una delle dinastie più ricche di sempre. Lei era proibita, averla sarebbe stato scandaloso, ma la volevo da impazzire. Andavo a prenderla a scuola e mi accontentavo di guardarla, di sentirla parlare ininterrottamente, privando le mie mani della sua pelle, soffocando la voglia di prendermela e detestando il nostro divario anagrafico. Pura, bellissima, uno spettacolo per un uomo come me abituato agli eccessi, al sesso sporco e alla dissolutezza. Lei era tutto ciò che non avevo mai avuto, ma tra noi non poteva funzionare. Ho dovuto farlo: le ho spezzato il cuore. Ero certo che acquistarla mi sarebbe tornato utile, ma non potevo immaginare alle conseguenze di quell’ accordo. Oggi, che sono trascorsi otto anni dall’ ultima volta che siamo stati insieme, dovrò comunicarle che adesso appartiene alla mia dinastia. Mi chiamo Taurus Leclerc, il mondo è mio, posso avere tutto, ma non lei. Una famiglia che custodisce oscuri segreti, dodici Segni zodiacali, un impero, una Dinastia. Benvenuti nel Castello Leclerc. È la prima volta che mi imbatto in un dark romance ma devo ammettere di esserne stata piacevolmente colpita. La trama è ben orchestrata, molto scorrevole ed intrigante: non annoia affatto. La suddetta segue le vicende di Taurus Leclerc e Venus Morel in un contesto parigino che ho trovato delizioso .🥰 L’autrice è riuscita a dosare perfettamente il mix tra azione e passione nella stesura dei capitoli che alternano il punto di vista di Taurus e Venus. In cinquecento pagine ci innamoriamo, ridiamo e piangiamo insieme ai personaggi. La vicenda è un crescere di emozioni e sentimenti, alcuni piuttosto forti, tra cui l’ansia che ci accompagna fino al cliffhanger finale. ( da cui confesso di dovermi ancora riprendere ) . I personaggi ci vengono presentati pian piano; gli viene dato il giusto spazio per poterci aiutare a comprendere al meglio determinate dinamiche avvenute nel passato, le quali, influenzano delle scelte che vengono commesse nel presente. È un libro appassionante che, dal mio punto di vista può entrarti nel profondo fino a sconvolgerti. Non è una lettura impegnativa, quindi lo reputo perfetto da esser letto in estate ! Nel complesso si merita assolutamente 5🥞/5 E voi lo avete letto? Vi è piaciuto? fatemelo sapere! L’ impossibile non è mai impossibile, ricordatevelo. Buongiorno miei dolci pancakes !!! Oggi parliamo de Il caso del Dolce di Natale scritto da Agatha Christie, la Regina indiscussa del giallo, nel 1960 e pubblicato da Mondadori per #oscarmoderni.
TRAMA: Questo libro è come un pranzo di Natale preparato da un vero chef. E lo chef sono io!" Così Agatha Christie presenta la sua raccolta in sei gustosissime portate: dall'antipasto al dessert, sei indagini dell'inossidabile Poirot e della solo apparentemente innocua Miss Marple, alle prese di volta in volta con rubini scomparsi, omicidi simulati o reali, inquietanti sogni premonitori, un cadavere ritrovato in una cassapanca, una coppia di sposi particolarmente litigiosa, un anziano signore dalla candida barba e dalle abitudini alimentari troppo prevedibili. E un cesto di erbe selvatiche che svela le trame di un assassino... Il caso del dolce di Natale è solo uno dei sei racconti gialli presenti nel libro. Gli altri cinque si intitolano:Il mistero della cassapanca spagnola; Una donna sa…; La torta di more; Il sogno e La follia di Greenshaw. Nei primi cinque racconti il protagonista è il mio amato investigatore belga Hercule Poirot che cova un profondo odio per qualunque riscaldamento che non sia centrale a gasolio (il che mi ha fatto ridere un sacco), mentre nell’ ultima vicenda la protagonista è Miss Marple. Nei racconti la maggior parte degli autori tende ad accelerare la narrazione degli eventi ma, invece, Agatha Christie è stata abile anche in questo caso. Devo comunque riconoscere il fatto che due di questi li ho trovati simili per quando riguarda varie dinamiche a Il Natale di Poirot . Ho apprezzato in particolare i primi due racconti ed il terzo e quarto. Purtroppo, però, solo il primo aveva come sfondo un contesto natalizio e questa cosa mi è dispiaciuta. In conclusione reputo che il libro valga 4,5🥞/5. E voi lo avete letto? Vi è piaciuto? fatemelo sapere! È come quando si finisce un puzzle e tutti i pezzettini che prima avresti giurato non si sarebbero mai incastrati da nessuna parte, trovano il loro posto quasi da soli Buon pomeriggio miei dolci pancakes !!! Oggi parliamo de il Natale di Poirot scritto da Agatha Christie, la Regina indiscussa del giallo, nel 1940 e pubblicato da Mondadori per oscarmoderni.
TRAMA: Gorston Hall, Longdale, campagna inglese. Anni trenta. Natale. Le famiglie accantonano i contrasti e si riuniscono per festeggiare, a volte solo con lo scopo di mascherare odi e rivalità feroci. E infatti la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha chiamato attorno a sé figli e nipoti, si trasforma in dramma. Il vecchio patriarca viene misteriosamente ucciso in una stanza chiusa dall'interno. L'assassino è un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti hanno un motivo per volere la sua morte. Premessa: mi rendo conto che siamo solo a luglio e non c’è un nesso logico con la lettura appena terminata, ma questo libro, così come il prossimo di cui vi parlerò al più presto, mi ha incuriosita da più di un anno e non potevo più aspettare !! La grandezza dell’ autrice sta nella capacità di lasciarti esterrefatto e a bocca aperta e nel farti credere di essere sulla pista giusta per smascherare il colpevole, mentre, puntualmente, ti rendi conto, come del resto anche in altre avventure, di essere stato portato su una falsa pista. La vicenda vede come protagonista il nostro amato Hercule Poirot che con la sua astuzia, furbizia, intelligenza e le sue cosiddette “celluline grigie” riesce a risolvere anche i casi più improbabili. Come sempre il tutto si rivela geniale, avvincente e per nulla scontato o banale. Il finale, ricco di colpi di scena, risulta quasi assurdo da farti sentire ancora una volta un detective fallito 🙈🙈 Semplicemente un lavoro magnifico!! È scontato che si meriti 5🥞/5. E voi lo avete letto? Vi è piaciuto? fatemelo sapere! |
Autore del blogJulia CATEGORIA
Recensione |